Nell'interrogazione, rivolta al Ministro della Salute attraverso il Parlamento, Ana Rita Bessa e Cecilia Meireles chiedono "quanti casi sono già stati registrati nell'applicazione Covid StayAway, dal suo lancio ufficiale" e anche "quante catene di propagazione sono già state identificate" attraverso questa applicazione.

Vogliono anche sapere "quali meccanismi il governo ha a disposizione per garantire che i codici, una volta generati, siano forniti e inseriti" nell'applicazione.

Il testo afferma che l'applicazione Covid StayAway "è in uso da circa tre mesi", ma "è utile solo se, al momento della diagnosi di un caso, la persona infetta riceve un codice a 12 cifre generato dal medico del SSN, che è unico e valido per un unico utilizzo".un codice che deve essere inserito volontariamente "entro le 24 ore successive", in modo che "le persone con cui si è avuto contatto a rischio negli ultimi 14 giorni possano essere avvisate".

"Tuttavia, e sebbene, secondo le informazioni rese pubbliche, più di 2,5 milioni di portoghesi abbiano già installato l'"app" sui loro telefoni cellulari, ci sono state diverse segnalazioni che solo l'1% circa dei nuovi casi vengono segnalati, sia perché gli operatori sanitari non forniscono il codice a tempo debito, o non lo forniscono affatto, sia perché gli utenti stessi non lo digitano su StayAway Covid ", sottolinea il CDS.

"Perché i medici e/o i tecnici del SSN non forniscono i codici necessari per l'inserimento nell'applicazione Covid StayAway", si chiedono anche i cristiano-democratici.

Secondo i centristi, "si aggiunge anche che una parte significativa della popolazione portoghese, compresi i più vulnerabili, non ha le attrezzature mobili necessarie per l'installazione e l'uso" dell'applicazione, e "tutto questo mette in discussione il funzionamento e l'utilità dell'applicazione Covid StayAway ".