Secondo il rapporto di gennaio dello Statuto dell'Investitore Emigrante della Diaspora (EID) emesso, una misura contemplata nel Programma Nazionale di Appoggio agli Investitori della Diaspora (PNAID) che, tra gli altri scopi, mira a sostenere l'investimento della Diaspora in Portogallo, alla fine del mese scorso sono stati emessi 128 statuti.

Il documento preparato dall'ufficio della Segreteria di Stato delle Comunità portoghesi, al quale l'agenzia Lusa ha avuto accesso, afferma che "il Portogallo è il luogo dove c'è il maggior numero di richieste per il rilascio" della dichiarazione dello Statuto dell'Investitore della Diaspora: 23.

Questi 23 emigranti vivono in Portogallo da meno di due anni e sono emigrati da almeno un anno.

Tra il 28 agosto 2020 e il 31 gennaio di quest'anno sono stati generati Statuti di Investitore della Diaspora per cittadini di 26 paesi, la maggior parte dei quali in Europa (62%), seguiti da Africa (16%), Nord America (11%), Sud America (9%), Asia (1%) e Medio Oriente (1%).

Il documento indica che il 97% delle richieste di EID provengono da cittadini portoghesi: il 77% richiesto da cittadini portoghesi nati in Portogallo e che sono o sono stati recentemente emigrati e il 20% da cittadini portoghesi nati all'estero. Il tre per cento delle richieste appartiene a persone che, secondo la legge sulla nazionalità, possono richiedere la nazionalità portoghese o sono in procinto di ottenerla.

La stragrande maggioranza (92%) dei richiedenti di questa EID intende tornare e investire in Portogallo.