L'oggetto, la cui orbita interseca quella di Nettuno, l'ottavo e ultimo pianeta del sistema solare, è stato osservato per la prima volta nel gennaio 2018 con il telescopio Subaru alle Hawaii, negli Stati Uniti, ma all'epoca gli astronomi non sapevano esattamente quanto fosse lontano dal Sole.

Ora, a seguito di nuove osservazioni con altri telescopi, in particolare i due dell'Osservatorio Gemini, con cui lavora NOIRlab, gli astronomi hanno confermato, dopo aver ottenuto l'orbita del corpo, che "Farfarout" è più lontano dell'oggetto che deteneva il record di distanza, "Farout", scoperto sempre dallo stesso team di ricercatori.

Secondo le nuove osservazioni, "Farfarout" si trova a 19,7 miliardi di chilometri dal Sole, mentre il rivale "Farout" è a 18,5 miliardi di chilometri. Il pianeta nano Plutone, per esempio, si trova in media a 5,8 miliardi di chilometri dal Sole e la Terra a circa 150 milioni di chilometri.

Poiché l'orbita di "Farfarout" interseca quella di Nettuno, "può fornire informazioni sulla storia del sistema solare esterno", che comprende altri tre giganti gassosi: Saturno, Giove e Urano.

Secondo uno degli astronomi che hanno partecipato alle osservazioni, David Tholen, dell'Istituto di Astronomia dell'Università delle Hawaii negli Stati Uniti, il corpo celeste "impiega mille anni per girare una volta intorno al Sole" e quindi si muove "molto lentamente nel cielo, richiedendo diversi anni di osservazioni per determinare con precisione la sua traiettoria".

Il team stima, in base alla luminosità, che è debole, e alla distanza dal Sole, che "Farfarout" avrà circa 400 chilometri di diametro, ammettendo che potrebbe soddisfare le condizioni per essere classificato come pianeta nano dall'Unione Astronomica Internazionale, il cui segretario generale è l'astronoma portoghese Teresa Lago.

Per gli astronomi che hanno fatto le osservazioni, "Farfarout" è solo "la punta dell'iceberg" degli oggetti lontani del sistema solare.