Una volta al mese, in un giorno vicino alla luna nuova, l'associazione ambientalista Vita Nativa ha iniziato a spingersi coraggiosamente nel cuore nero della Ria Formosa alla ricerca delle "borboletas nocturnas", che letteralmente si traducono in "farfalle notturne", ma che ovviamente sono quelle che noi in inglese chiamiamo (un po' meno romanticamente) "falene".

Con il favore delle tenebre, esse preparano la loro trappola che, per quanto ne so, consiste in una scatola con una lampadina in cima. Non so esattamente come funzioni, ma l'idea di base deve essere che tutte le "farfalle notturne" di passaggio vedono questa sfera luminosa e, come una falena sulla fiamma, ne sono irresistibilmente attratte. Questo dà a tutti i lepidotterologi in erba (entomologi specializzati nello studio di farfalle e falene) l'opportunità di dare un'occhiata più da vicino e forse anche di "fare luce" su fatti finora sconosciuti di questa fiera e svolazzante vita notturna.

In altri Paesi europei le falene sono già un gruppo ampiamente studiato, ma in Portogallo, sebbene esistano più di 2.700 specie di farfalle/falene conosciute, ci sono ancora enormi lacune nella conoscenza di aspetti quali: quali sono le specie più comuni, dove è meglio trovarle e come si evolvono durante l'anno.

Si potrebbe pensare che lo studio delle falene non sia poi così importante, ma Vita Nativa non è d'accordo: piccoli insetti come questi sono in realtà fantastici "bioindicatori" della salute di un ecosistema in generale e, al momento, sono purtroppo la forma di fauna meno studiata in Portogallo.

Ma non per molto. Prendendo spunto dal cosiddetto "The Garden Moth Scheme" nel Regno Unito, che è un progetto di citizen science in cui chiunque abbia una lampada e la voglia di contribuire a un database di conoscenze in continua crescita, un progetto simile è stato recentemente istituito anche qui in Portogallo.

Si chiama "Rede de Estações de Borboletas Nocturnas" (Rete di farfalle notturne) e finora sono state allestite 16 stazioni in tutto il Paese (e anche sull'isola di Madeira); Vita Nativa si è appena unita alla prima che è stata allestita nell'Algarve orientale, a Quinta de Marim a Olhão.

Alla sua prima incursione nell'oscurità, il 13 gennaio di quest'anno, Vita Nativa è riuscita ad attirare 6 individui di 5 specie diverse. Si tratta di numeri piuttosto bassi, lo ammettono, ma Vita Nativa dice che è normale per il periodo dell'anno e che quando le cose inizieranno a scaldarsi in primavera, si aspetta di attirare fino a 100 individui in una singola sessione. Finora la stazione ha registrato un totale di 55 tipi diversi di falene e, chissà, Vita Nativa ha detto di sperare che quest'anno si possa scoprire una nuova specie.

Per aggiornamenti sulle avventure dell'associazione ambientalista dopo l'orario di lavoro e per informazioni sui vari progetti in corso per aiutare lo studio e la conservazione della natura e della fauna selvatica in Algarve, seguiteli su Facebook all'indirizzo "Associação Vita Nativa" o semplicemente visitate il loro sito web vitanativa.org.