Secondo le previsioni agricole dell'Istituto Nazionale di Statistica (INE), con la raccolta delle olive "quasi completa", gli "scenari sono eterogenei a livello regionale", anche se "in generale, all'inizio del ciclo, e dopo una buona fioritura", l'impostazione non era "nelle migliori condizioni" e il carico iniziale di frutti era inferiore alla stagione precedente.

Anche così, nell'interno settentrionale e centrale, le piogge che si sono verificate verso la fine del ciclo produttivo degli oliveti hanno portato ad un aumento delle dimensioni delle olive, permettendo una ripresa in molti oliveti tradizionali a secco.

Nell'Alentejo, al contrario, una regione dove i moderni oliveti irrigati hanno un peso molto significativo (con le precipitazioni che influenzano molto meno la produzione finale), "sono state le condizioni iniziali, cioè l'impostazione che ha determinato l'evoluzione della stagione, meno produttiva di quella precedente".

"Complessivamente, si stima una diminuzione del 25% della produzione di olio d'oliva" dice l'INE, sottolineando che, nonostante la resa in olio d'oliva (funda) sia inferiore all'anno precedente, "il prodotto finale presenta una qualità organolettica e chimica entro parametri normali."

Nonostante la diminuzione prevista, la produzione di olive "rimane a livelli abbastanza alti", prevedendo di essere "la sesta più alta delle ultime 80 campagne" e "continuando ad evidenziare chiaramente il fenomeno della raccolta/contra-stagione (manifestazione dell'alternanza produttiva annuale)".