Il progetto di legalizzare l'inseminazione "post mortem" nella legge sulla procreazione medicalmente assistita (PMA) è nato da un'iniziativa legislativa dei cittadini, lanciata da una donna che voleva rimanere incinta di suo marito, ma già morto.

La legge permette l'inseminazione nel caso di coppie in cui l'uomo può firmare una dichiarazione per l'uso del suo seme dopo la sua morte. La legge si applica ai partner sposati e non sposati.

L'inseminazionepost mortem può avvenire se l'uomo ha dato chiare istruzioni in tal senso o se la donna mostra prove "dell'esistenza di un progetto genitoriale chiaramente concordato e stabilito", secondo il testo della legge concordato tra le parti in parlamento.

La legge stabilisce inoltre che chiunque non rispetti la legge - "con l'intenzione di ottenere il proprio guadagno o di causare danni a qualcuno" - può essere "punito con una pena detentiva fino a due anni o una multa di 240 giorni".

I bambini nati dall'inseminazione "post mortem" sono considerati come figli del defunto.

La proposta dell'Iniziativa Legislativa dei Cittadini (ILC) - che ha raccolto più di 20 mila firme e che è stata promossa da Ângela Ferreira, che intende rimanere incinta del marito morto - e dei progetti BE, PS, PCP e PAN approvati in generale il giorno 23 ottobre 2020 sono stati discussi nella specialità da un gruppo di lavoro creato per questo scopo.

Sentito il 18 marzo dal gruppo di lavoro, il giudice Eurico Reis, della Commissione rappresentativa dell'ILC, ha considerato il lavoro svolto "molto fruttuoso" e ha dichiarato che la commissione d'accusa ha abdicato alla sua proposta in favore del testo comune, che contempla "tutte le questioni sollevate" dall'iniziativa popolare.

Nella votazione globale finale, il progetto di legge ha avuto i voti favorevoli di PS, Bloco de Esquerda, PCP, PAN e Verdes, Iniziativa Liberale e dei due deputati non iscritti Joacine Katar Moreira (ex-Livre) e Cristina Rodrigues (ex-PAN). Il PSD, CDS-PP e Chega hanno votato contro. Cinque deputati del PS si sono astenuti.