Secondo la RASI, degli 11.412 detenuti contati al 31 dicembre, il 93% erano uomini e solo il 7% donne, con un rapporto di 110,9 detenuti per 100.000 abitanti in Portogallo.

Il rapporto afferma che, rispetto al 2019, il numero totale di detenuti è diminuito di 1.381 unità, rilevando che la legge 9/2020 del 10 aprile, relativa alla pandemia di Covid-19, ha contribuito in modo decisivo a questo risultato.

Il 2020 - evidenzia il rapporto - è il quinto anno consecutivo in cui il numero di detenuti è diminuito, e lo scorso 31 dicembre il tasso di occupazione era dell'87,6%.

"Rappresenta un calo del 10% rispetto alla stessa data del 2019, essendo il terzo anno consecutivo in cui non c'è stato sovraffollamento nel sistema carcerario". Il rapporto tra la popolazione carceraria femminile e maschile, così come quello tra preventivi e condannati, è rimasto stabile, nonostante il peso relativo dei preventivi sia aumentato del 2,1%", sottolinea la RASI.

Per quanto riguarda la nazionalità dei detenuti, il rapporto tra stranieri (15,5%) e portoghesi (84,5%) è rimasto stabile, con il valore relativo dei detenuti stranieri che è sceso del 3,2% negli ultimi nove anni.

Tra i motivi di detenzione, i reati contro le persone, seguiti da quelli contro il patrimonio e legati agli stupefacenti, sono i principali motivi per cui si va in carcere, con i reati contro le persone in crescita del 4,5%.