Secondo uno studio della CIP - Confederação Empresarial de Portugal"solo il 10%" dei dirigenti e degli imprenditori ritiene che, nel proprio settore, la ripresa avverrà entro la fine del 2021, e la stessa percentuale (10%) afferma di credere che la ripresa economica avverrà solo dopo il 2023.

Questo è uno dei risultati del 14° sondaggio realizzato nell'ambito del progetto "Vital Signs", sviluppato dal CIP, in collaborazione con il Marketing FutureCast Lab di ISCTE, che ha preso in esame 618 aziende, di cui il 4% considerate grandi imprese.

Lo studio ha anche mostrato che c'è ancora molta incertezza nell'economia, con il 30% degli imprenditori e dei manager che ha scelto l'opzione "non so" alla domanda su quando avverrà la ripresa settoriale.

Il vicepresidente del CIP, Óscar Gaspar, ha sottolineato che i risultati del sondaggio dimostrano che la crisi è "intensa e duratura" e che la ripresa economica è ancora "molto lontana" dall'essere raggiunta; il sostegno all'economia è necessario in tutti i settori, con l'84% delle aziende che dichiara che il sostegno ricevuto è "al di sotto" di quello di cui ha effettivamente bisogno.

La maggioranza (59%) delle aziende considera ancora adeguato l'alleggerimento del piano di blocco, ma c'è un 20% che lo considera troppo lento e restrittivo e un 21% che lo ritiene troppo veloce o imprudente.

Secondo i risultati dell'indagine, le aspettative di vendita delle aziende per il 2° trimestre del 2021 "sono negative rispetto allo stesso periodo del 2019", con il 42% che prevede una diminuzione, contro il 22% delle aziende che prevede una crescita.
In media il 75% delle aziende prevede di mantenere il numero di posti di lavoro nelle proprie aziende fino a luglio 2021, mentre il 13% prevede un aumento e il 12% una diminuzione.