In termini di repressione, il governo prevede un'armonizzazione della prescrizione di 15 anni per i reati di corruzione e altri reati economico-finanziari commessi da funzionari e titolari di cariche politiche, la rottura dei patti di omertà tra le parti attraverso la possibilità di rinunciare o ridurre la pena, a certe condizioni, migliorando il meccanismo che già esiste oggi e anche la sospensione provvisoria del processo per chi denuncia il reato e collabora alla scoperta della verità.

L'esecutivo ha anche previsto di ridurre il tempo tra la pratica degli atti criminali e il processo, e il ministro della Giustizia, Franscisca van Dunem, ha ammesso, in una conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri, che nei mega-processi "i risultati spesso non coincidono con quelle che sono le aspettative", sottolineando che, quando possibile, l'autorità giudiziaria dovrebbe dividere il processo.

Sulla mancata inclusione della criminalizzazione dell'arricchimento ingiustificato nella Strategia, il ministro ha ritenuto che questa materia fa parte del patto di trasparenza e che qualsiasi modifica della legge esistente è di competenza del Parlamento.

Per quanto riguarda la prevenzione, sarà creato un regime generale di prevenzione della corruzione per il settore pubblico e privato, un regime di protezione per gli informatori, con la trasposizione della direttiva europea, e la creazione dell'organo di prevenzione della corruzione.