Evidenziando l'impatto della pandemia di Covid-19 sulla cura dei pazienti, in particolare per quanto riguarda i pazienti cronici, l'Associazione infermieri (OE) vuole accelerare le figure dell'infermiere di famiglia in termini di assistenza sanitaria.

La proposta è una di quelle contenute in una lettera inviata al ministro della salute, Marta Temido, e il vice segretario di stato per la salute, António Lacerda Sales, in cui l'OE chiede un pubblico per discutere l'argomento e l'attuazione di esperienze pilota.

Citando il piano di recupero e resilienza (PRR) e ciò che prevede in termini di riformulazione della fornitura di assistenza sanitaria con un focus sull'assistenza sanitaria primaria, l'OE propone di aumentare il numero di infermieri assegnati a queste unità di cura servizi sanitari personalizzati.

Vuole anche più infermieri a livello di unità di assistenza comunitaria e nelle cure continue.

Propongono anche "l'espansione delle competenze e delle aree di intervento degli infermieri e degli infermieri specializzati" e "l'assegnazione di un infermiere di famiglia ad ogni paziente/famiglia".

Secondo l'OE, "ci sono attualmente tremila infermieri in grado di integrare il mercato del lavoro, che, naturalmente, dovrebbero essere considerati per questo scopo", dicendo anche che "in questo momento, gli infermieri sono sommersi da richieste", per la vaccinazione contro il Covid-19 e il follow-up degli utenti.

Nel documento, gli infermieri affermano di essere "assolutamente convinti" della capacità di un nuovo approccio e dell'espansione delle competenze e degli affetti degli infermieri di famiglia alle unità di assistenza comunitaria e alle unità di assistenza continua integrata "per svolgere un ruolo decisivo nel recupero e nel consolidamento dell'attività di assistenza".

"Questa soluzione appare, infatti, come il modo migliore per garantire l'accesso universale a un'assistenza sanitaria adeguata e di qualità a tutta la popolazione e, in particolare, alle persone con malattie croniche e non autosufficienti a domicilio che, in questo momento, si trovano in una situazione di maggiore vulnerabilità", difende l'OE.