"Al fine di dissipare ogni possibile equivoco, è necessario ribadire, nel contesto dell'organizzazione del lavoro nella Pubblica Amministrazione, l'incompatibilità tra l'adozione di un regime di telelavoro e le funzioni relative al servizio", si legge nell'ordine firmato da diversi membri del governo.

nel documento, l'esecutivo inizia riferendo che le misure per mitigare l'impatto della pandemia di Covid-19 "sono stati regolati tenendo conto dell'evoluzione dei rispettivi livelli e rischi di propagazione", notando che la risoluzione del Consiglio dei ministri del 30 luglio che determina che il telelavoro è raccomandato ogni volta che le attività consentono.

Il governo ricorda anche che, nell'ottobre 2020, sono state definite le linee guida per la pubblica amministrazione nel contesto della pandemia, che già prevedeva che "solo tutte le funzioni che possono essere eseguite fuori dal luogo di lavoro e attraverso il telelavoro sono considerate compatibili con il telelavoro, ad esempio l'uso di tecnologie di comunicazione".

Ora, il governo ha deciso di chiarire questi orientamenti, determinando che "la fornitura di lavoro nell'ambito dei servizi di servizio pubblico è incluso nei casi in cui è inseparabile dalla presenza fisica del lavoratore sul posto di lavoro, non compatibile con il telelavoro", si legge il dispaccio. L'ordine, firmato dai vicesegretari di Stato e degli Affari Fiscali, António Mendonça Mendes, della Giustizia, Anabela Pedroso, della Pubblica Amministrazione, José Couto, e della Sicurezza Sociale, Gabriel Bastos, è stato criticato dal sindacato del personale tecnico statale (STE ). "L'ordine è completamente superfluo, poiché le indicazioni erano già state date ai servizi e ai direttori, e spettava a loro fare questa lettura", ha detto la presidente dello STE, Helena Rodrigues, a Lusa.

La dirigente sindacale ritiene che il governo stia così "organizzando un capro espiatorio per giustificare il problema principale, che è la mancanza di personale nei servizi pubblici". La maggiore affluenza ai servizi pubblici "è una situazione che si ripete ogni anno durante le vacanze estive", dice Helena Rodrigues. "Quello che non vogliamo nemmeno ammettere è che il peso del peggiore funzionamento dei servizi è posto sui lavoratori e viene messa in atto la nota manovra di mettere i cittadini contro i cittadini", dice la STE, in un comunicato.