"La variante Delta (B.1.617.2) ha una frequenza relativa del 100% nella settimana del 9-15 agosto in tutte le regioni, secondo i dati raccolti finora", afferma il rapporto dell'INSA sulla genetica della diversità del virus che causa il covid-19.

Secondo i dati dell'istituto, sul totale delle sequenze analizzate di questa variante, 66 avevano una mutazione aggiuntiva nella proteina `spike', una sublinea conosciuta come Delta Plus che ha "mantenuto una frequenza relativa inferiore all'1%" nelle ultime settimane.

Secondo l'INSA, la prevalenza delle varianti Beta e Gamma, originarie rispettivamente del Sudafrica e del Brasile, rimane bassa e senza una tendenza alla crescita.

Per quanto riguarda la variante Alpha, associata al Regno Unito e che un tempo era predominante in Portogallo, non è stata rilevata in Portogallo nella settimana dal 9 al 15 agosto, dopo essere stata responsabile di quasi la metà dei casi di infezione da parte del nuovo coronavirus nella settimana tra il 31 maggio e il 6 giugno.

Nell'ambito di questo monitoraggio continuo della diversità genetica della SARS-CoV-2, circa 565 sequenze sono state analizzate settimanalmente dall'inizio di giugno, da campioni raccolti a caso in laboratori distribuiti nei 18 distretti del Portogallo continentale e nelle regioni autonome delle Azzorre e di Madeira, coprendo una media di 121 comuni a settimana.

In giugno, l'istituto ha annunciato un rafforzamento della sorveglianza delle varianti del virus che causa il covid-19 in circolazione in Portogallo, attraverso il suo monitoraggio continuo.

Secondo l'INSA, questa strategia permette una migliore caratterizzazione genetica della SARS-CoV-2, poiché i dati saranno analizzati continuamente e non ci saranno più intervalli di tempo tra le analisi, che erano essenzialmente dedicate a studi specifici di caratterizzazione genetica richiesti dalla salute pubblica.