In una dichiarazione inviata all'agenzia di stampa Lusa, AGAP ha detto: "Le palestre non solo sono state ignorate in previsione della fase 2 della facilità di chiusura, ma hanno anche visto le loro misure aggravate da un orientamento della DGS [Direzione Generale della Salute]", sottolinea l'associazione, precisando che, il 17 agosto, la DGS ha emesso una revisione del suo orientamento n. 030/ 2020 in cui "ha fatto considerazioni impossibili da capire e da attuare".

Un esempio è la pulizia degli spogliatoi, dove la DGS raccomanda che, dopo ogni uso, armadietti, grucce, docce/cabine doccia e servizi igienici devono essere puliti e disinfettati. "Al di là di ciò che rappresenterebbe in termini logistici, è molto difficile giustificare un ordine di questa natura. Nessun settore vive con restrizioni di questo tipo", osserva AGAP.

José Carlos Reis, presidente dell'AGAP, ritiene che il settore è dimenticato ma fa parte della soluzione.

"Siamo increduli per l'assenza del settore del fitness e della salute nell'anticipare la fase 2 della facilitazione dei blocchi. Il paese sta avanzando, e bene, a un ritmo eccellente nella vaccinazione, i diversi settori hanno ottenuto il tanto atteso sollievo dalle misure restrittive e noi, che siamo sempre stati parte della soluzione, siamo stati semplicemente dimenticati", accusa il leader citato nel comunicato.

L'AGAP comprende che "è urgente comprendere, una volta per tutte, i benefici dell'esercizio fisico" e ricorda che le palestre sono state tra i settori che hanno dovuto investire di più per adattarsi alle misure speciali causate dalla pandemia.

"I DPI [dispositivi di protezione individuale], la riconfigurazione degli spazi o i software di gestione dei partner ne sono esempi, in un anno in cui il settore ha registrato perdite superiori al 40%. Abbiamo un grande rispetto per le autorità sanitarie nazionali, abbiamo sempre seguito le linee guida che sono state imposte durante questi durissimi 17 mesi, ma è indispensabile decidere su una base scientifica ed equilibrata, quindi non possiamo essere trattati in modo discriminatorio e senza buon senso", chiede José Carlos Reis.

Le norme previste nella seconda fase del piano di facilitazione del governo sono entrate in vigore il 23 agosto, ad eccezione della fine dell'uso obbligatorio delle maschere negli spazi pubblici, la cui legge dura fino al 12 settembre.