I ricercatori dell'Istituto di Ingegneria dei Sistemi e Informatica, Tecnologia e Scienza (INESC TEC) fanno parte del progetto che rappresenta un investimento totale di 45 milioni di euro.

In un comunicato, l'istituto di Porto ha detto che il progetto, intitolato EU-SCORES, contribuirà all'obiettivo dell'Unione europea di raggiungere zero emissioni nette di gas serra entro il 2050, utilizzando, per la "prima volta", il "potenziale su larga scala dei sistemi solari, eolici offshore e delle onde".

Finanziato con 45 milioni di euro dal programma Horizon 2020, nell'ambito del programma Green Deal dell'Unione Europea, il progetto mira a installare due dimostratori, cioè due parchi ibridi in Europa, uno in Portogallo e l'altro in Belgio.

Il progetto, che comprende 17 partner, mira a "mostrare i benefici della produzione continua di energia, approfittando di fonti energetiche complementari, tra cui il vento, il sole e le onde", sottolinea INESC TEC, aggiungendo che questo approccio ibrido "creerà un sistema energetico più resiliente e stabile" e con "una maggiore capacità di produzione ad un costo inferiore per megawatt-ora (MWh)".

In Portogallo, un parco di energia delle onde da 1,2 megawatt (MW) della società CorPower Ocean Lda sarà installato al largo di Aguçadoura, a Póvoa do Varzim (distretto di Porto), che permetterà ai ricercatori "di ottenere dati scientifici rilevanti per l'analisi" prendendo in considerazione l'approccio al parco eolico offshore Windfloat Atlantic a Viana do Castelo.

Al largo di Viana do Castelo, sarà anche installato un hub per consentire la "possibilità di collegare un parco di energia delle onde di 10MW, approfittando dell'infrastruttura sottomarina esistente".

Oltre al parco portoghese, il progetto avrà anche un parco in Belgio, dove un sistema fotovoltaico offshore di 3MW di Oceans of Energy sarà installato in un parco eolico fisso.

Francisco Correia da Fonseca, ingegnere senior di WacEC (una delle tre istituzioni portoghesi coinvolte), sottolinea che il progetto "presenta un'eccellente opportunità per dimostrare concetti ibridi innovativi che potrebbero far leva sull'industria delle rinnovabili offshore in Portogallo e in Europa".

João Maciel, direttore dell'Innovazione e Sviluppo (R&S) di EDP, afferma anche che la produzione di energia offshore sarà un "vettore chiave per la transizione energetica del pianeta e la lotta contro il cambiamento climatico" e che il progetto intende "mostrare il contributo di forza che la produzione offshore può dare alla produzione e al consumo di energia pulita".

Bernardo Silva, ricercatore dell'INESC TEC, sottolinea che l'approccio ibrido permetterà la "fornitura di elettricità più affidabile e costante" e che l'esplorazione di metodologie operative avanzate porterà "benefici in termini di riduzione dei costi per MWh".