"La proposta si basa su una dose tre volte inferiore a quella approvata per gli adulti. Il programma proposto per questa somministrazione è di tenere le due dosi separate per almeno tre settimane. La nostra raccomandazione è prevista entro due mesi, ma potrebbero essere necessarie ulteriori informazioni o analisi", ha detto Marco Cavaleri, responsabile della strategia delle minacce biologiche per la salute e i vaccini presso l'istituzione.

Il termine per l'annuncio di una raccomandazione per questo vaccino (Comirnaty) è arrivato in una conferenza stampa tenuta ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, pochi giorni dopo che l'EMA ha svelato l'inizio del processo di valutazione per la somministrazione del vaccino in questa fascia di età. Fino ad ora, l'uso del vaccino Pfizer/BioNTech è autorizzato solo per persone di almeno 12 anni di età.

Allo stesso tempo, Marco Cavaleri ha anche detto che i dati sulla vaccinazione contro il covid-19 nei bambini tra i 5 e gli 11 anni sono in fase di generazione per il vaccino Spikevax (Modern) e che l'EMA "sta discutendo il potenziale 'timing' di candidatura per la gestione in futuro", anticipando maggiori informazioni su questo argomento nelle prossime settimane.

Anche la questione delle dosi di richiamo era in analisi, con l'istituzione europea che ha programmato l'annuncio di una conclusione sull'autorizzazione della somministrazione del vaccino Moderna in persone oltre i 12 anni, sei mesi dopo la seconda dose, per "il 25 ottobre". Secondo l'EMA, l'azienda farmaceutica propone "una dose di richiamo di 50 microgrammi, che è la metà della dose utilizzata nella prima serie".

Anche su questo argomento, Janssen deve anche inviare nelle prossime settimane i dati sulla somministrazione di una dose di richiamo con un intervallo di almeno sei mesi dopo la singola dose di somministrazione, secondo l'EMA.

Per quanto riguarda la combinazione di diversi vaccini contro il covid-19 in questo processo di richiamo di immunizzazione, Marco Cavaleri ha osservato che l'agenzia continua a raccogliere informazioni "sull'efficacia e la sicurezza" del processo, ma ha evidenziato i "risultati promettenti" di alcuni studi, che "confermano che questo approccio innesca una forte risposta immunitaria" alla somministrazione dello stesso vaccino.

"È prematuro dirlo, ma i vaccini a RNA messaggero sembrano funzionare bene come rinforzo. Tuttavia, tutte le combinazioni di rinforzo continueranno ad essere preziose", ha sottolineato.