"Sono stato uno dei membri del Consiglio che ha sottolineato che l'Europa non deve ripetere la situazione di impreparazione che ha già dimostrato in passato, di fronte a crisi umanitarie che appaiono chiaramente prevedibili e, pertanto, deve preparare fin d'ora i meccanismi di accoglienza", ha detto António Costa.

Sottolineando che il Portogallo ha riaffermato la sua piena disponibilità a "condividere con tutti gli altri Stati membri" l'"obbligo di garantire la protezione internazionale per tutti", il primo ministro ha ricordato che, "nel caso specifico degli ucraini, il Portogallo ha un'esperienza molto positiva" con la straordinaria comunità ucraina che vive nel paese da quasi 20 anni.

"Il ministro di Stato, dell'economia e della transizione digitale [Pedro Siza Vieira] e il ministro del lavoro, della solidarietà e della sicurezza sociale [Ana Mendes Godinho] hanno stabilito contatti con una vasta gamma di aziende per identificare le opportunità di posti di lavoro", ha rivelato.

In questo modo, ha continuato, il Portogallo è in grado, attraverso l'Instituto do Emprego e de Formação Profissional, "di poter fornire anche dati per il profilo professionale adatto alle diverse opportunità di lavoro, che fortunatamente esistono in Portogallo in questo momento e che sono fondamentali, infatti, per sostenere la ripresa dell'economia portoghese".

Per quanto riguarda l'accoglienza dei rifugiati, António Costa ha detto che il Portogallo difende, come ha difeso in passato, "per quanto riguarda altri rifugiati, che il principio di solidarietà europea deve essere rispettato qui, che tutti gli Stati membri devono mettersi a disposizione e che gli Stati che, per la loro vicinanza geografica, avendo una frontiera comune, saranno naturalmente i primi ad essere richiesti nella protezione internazionale", aggiungendo che, "in questo caso specifico, sarà molto probabilmente la Polonia".

Per quanto riguarda il Portogallo, ha ribadito che "la concessione immediata di visti sarà assicurata a tutti coloro che sono familiari, amici o conoscenti di residenti in Portogallo e che vogliono andare a vivere in Portogallo", avendo già "dato istruzioni in questo senso" ai servizi consolari e alle ambasciate "sia in Ucraina che nei paesi vicini".