La PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) ha inviato una lettera alla squadra di calcio portoghese offrendosi di acquistare un costume da aquila per una mascotte umana che sostituisca l'uso degli uccelli allo stadio.

"Poiché le aquile, animali solitari, non meritano un ambiente stressante e rumoroso come quello degli stadi, la PETA ha inviato una lettera in cui chiede alla società calcistica Benfica di rimuovere Vitória, Gloriosa e tutte le altre aquile mascotte vive per portarle in un santuario, offrendo al contempo di acquistare un costume da aquila per una mascotte umana che possa prendere il loro posto".

"In poche parole, le aquile non appartengono agli eventi sportivi", scrive il vicepresidente della PETA Mimi Bekhechi. "In natura, questi magnifici uccelli vagano su vasti territori, trascorrono la maggior parte del loro tempo sopra gli alberi, vagano liberamente e cacciano in ampi spazi. Quelli utilizzati solo per gli spettacoli non hanno la possibilità di mettere in atto il loro comportamento naturale, il che porta a estrema frustrazione e stress".

"Se Vostra Eccellenza accetterà di trasferire gli uccelli in un santuario, PETA coprirà i costi e li sostituirà con un favoloso costume da aquila che sarà sicuramente un successo per i tifosi del Benfica", continua Bekhechi. "Vi preghiamo di unirvi ad altri club che mostrano compassione per gli animali impegnandosi a non utilizzare animali vivi come animali domestici".

Vitória, un'aquila calva, è la mascotte principale del Benfica e prima di ogni partita all'Estádio da Luz, vola intorno allo stadio e poi atterra sopra lo stemma del club. Gloriosa è un'altra aquila che vola anch'essa allo stadio, portando nastri rossi e bianchi.

Portugal News ha contattato la squadra di calcio del Benfica per un commento, ma al momento di andare in stampa non ha ancora risposto.


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Originally from the UK, Daisy has been living and working in Portugal for more than 20 years. She has worked in PR, marketing and journalism, and has been the editor of The Portugal News since 2019. Jornalista 7920

Daisy Sampson