Riuniti in un Consiglio intercomunale, i comuni hanno assunto "l'impegno di introdurre" prodotti alimentari prodotti in Algarve nei pasti preparati nelle scuole della regione per "promuovere un cambiamento dei comportamenti di acquisto" e "razionalizzare i circuiti brevi di commercializzazione e le abitudini di consumo sano", ha spiegato AMAL in un comunicato.

La comunità intercomunale ha sottolineato che la misura mira anche a "incorporare l'economia circolare dei rifiuti e degli sprechi alimentari" e consentirà di introdurre nei pasti scolastici prodotti della regione come pesce (branzino, sgombro, orata), verdure, patate dolci e frutta dell'Algarve", già dall'inizio di quest'anno scolastico.

L'accordo di compromesso è stato approvato da "quasi tutti" i comuni dell'Algarve, con l'obiettivo di "garantire, insieme ai raggruppamenti scolastici, pasti con questi prodotti negli istituti scolastici della regione", ha dichiarato l'ente, che rappresenta i 16 comuni della regione.

La stessa fonte ha affermato che il piano prevede "l'implementazione di pasti e studi pilota per testare nuovi modelli di fornitura delle mense scolastiche".

Oltre alla creazione di "filiere corte", la misura mira anche ad "acquistare prodotti alimentari ottenuti nell'ambito di regimi di qualità IGP", optando per "sistemi di produzione sostenibili dal punto di vista ambientale" e scegliendo "piccoli produttori locali, soprattutto quelli a conduzione familiare".

AMAL sta lavorando per implementare i "Sistemi alimentari sostenibili", che avvicinano l'agricoltura all'ambiente, inducendo un cambiamento nei comportamenti di acquisto, al fine di promuovere circuiti di commercializzazione brevi e abitudini di consumo sane".

L'AMAL ha inoltre sottolineato che il progetto "Sistemi alimentari sostenibili" è cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), attraverso il Programma operativo regionale CRESC Algarve 2020.

Nelle informazioni rese disponibili sul suo sito web, AMAL chiarisce che il progetto "Sistemi alimentari sostenibili" mira a "implementare un sistema di acquisti pubblici aggregati di produzione locale per rifornire le istituzioni locali e regionali, come scuole e istituzioni private di solidarietà sociale, tra le altre".

Un altro obiettivo del progetto è incoraggiare "modalità di produzione e consumo sostenibili dal punto di vista ambientale" per favorire "la biodiversità, le conoscenze tradizionali e le diete sane", con particolare attenzione alla "dieta mediterranea".

Il progetto prevede un "investimento di circa 167.000 euro, da realizzarsi tra il 2021 e il 2022" e finanziato per il 70% dal CRESC Algarve 2020 e per il 30% dall'AMAL.