"La finestra di 1,5°C è ancora aperta, ma si sta chiudendo rapidamente, quindi è necessaria un'azione urgente per il clima", afferma l'associazione in una dichiarazione, in cui cita un rapporto recentemente pubblicato da Climate Analytics.

Secondo il rapporto, le politiche dell'Unione Europea (UE) e la recente strategia "REPowerEU" non sono sufficienti, ma se cambia alcuni obiettivi può raggiungere l'Accordo di Parigi e alcuni dei suoi obiettivi anche prima del previsto.

"Per limitare l'aumento della temperatura media di 1,5°C, l'UE dovrebbe puntare a ridurre le proprie emissioni nette del 66-77% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, invece dell'attuale 55%", si legge nella dichiarazione.

Secondo Zero, questa ambizione è "tecnicamente ed economicamente possibile" se nei prossimi decenni ci sarà anche un rapido aumento delle energie rinnovabili, basate principalmente sull'energia eolica e solare.

Nel caso del Portogallo, la riduzione delle emissioni dovrebbe essere almeno del 61% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005, invece dell'attuale 55% previsto dalla Legge quadro sul clima.

L'associazione ambientalista sottolinea inoltre che "la transizione verso un sistema energetico più elettrificato ed efficiente consente di eliminare rapidamente i combustibili fossili dal sistema energetico".

L'obiettivo è che le energie rinnovabili forniscano dal 48 al 54% della domanda finale di energia entro il 2030 e dal 92 al 100% della domanda finale di energia entro il 2050.

Zero cita anche l'introduzione dell'idrogeno verde per decarbonizzare settori difficili da ridurre le emissioni, come il trasporto aereo e marittimo a lunga distanza, come uno dei cambiamenti compatibili con l'obiettivo di 1,5°C per soddisfare l'Accordo di Parigi.

Un altro elemento chiave è la "rapida elettrificazione dei processi industriali, di riscaldamento e di trasporto, basata su un rapido aumento della capacità fotovoltaica ed eolica e sul raggiungimento di un sistema energetico completamente rinnovabile entro il 2040".

Secondo il rapporto di Climate Analytics, citato da Zero, sarebbe sufficiente aumentare l'attuale capacità installata del 25% perché l'UE possa attuare queste misure.

Tuttavia, l'associazione insiste sul fatto che, sebbene esistano già strumenti disponibili e pronti per essere messi in pratica, "l'azione dell'UE per il clima non è in linea con il livello di ambizione necessario per rispettare l'Accordo di Parigi".

Riferendosi in particolare alla strategia "REPowerEU", affermano che le azioni previste rimangono tra i 280 e i 770 milioni di tonnellate di anidride carbonica e dovrebbero essere ridotte affinché gli obiettivi climatici dell'UE siano compatibili con il limite di 1,5°C di aumento della temperatura.

Zero osserva inoltre che tutti gli scenari compatibili con questo obiettivo forniti nel rapporto sono stati sviluppati prima della guerra in Ucraina e della conseguente crisi energetica.

"Nel contesto attuale, l'energia rinnovabile è ancora più conveniente rispetto agli scenari analizzati e le ragioni per un suo rapido sviluppo sono ancora più forti", sottolineano.