Nella petizione, approvata sabato a Barosa, in una riunione a cui hanno partecipato decine di persone, si legge che questi due comuni "stanno manifestando, da diversi anni, conseguenze negative dovute all'esplorazione dei caolini e degli aggregati esistenti", affermando che c'è una "evidente diminuzione della falda acquifera" in entrambe le parrocchie.

I documenti presentati nell'ambito della richiesta di concessione, secondo tale documento, "non salvaguardano adeguatamente gli impatti ambientali cumulativi di un'ulteriore esplorazione o di un aumento dell'area di esplorazione di questo tipo di materiale".

Il sottoscritto aggiunge che, dato "l'attuale contesto di limitata disponibilità di risorse idriche che il Paese sta vivendo, i cittadini e i Comuni sostengono che l'autorizzazione alla concessione di questo tipo di attività deve essere oggetto di un'analisi approfondita e, in ultima analisi... evitata".

Sottolineando inoltre che "le attività di esplorazione (mineraria) di inerti possono effettivamente portare a forti e gravi impatti sui sistemi acquiferi", oltre al "gigantesco impatto" sull'area forestale, i sottoscrittori mettono in guardia anche dalle "conseguenze negative per la salute pubblica, la qualità della vita, la stabilità dell'ecosistema, la superficie coltivabile e la produzione agricola e zootecnica".

Il sito internet participa.pt riferisce che la Direzione generale dell'energia e della geologia(DGEG) sta attualmente "trattando la richiesta di attribuzione dei diritti di prospezione e ricerca per i giacimenti minerari di sabbie silicee e caolino" con il nome di "Barosa".

L'ente promotore è Sorgila - Sociedade de Argilas, SA e il periodo di consultazione termina venerdì. Alle ore 12:00 di oggi, le iscrizioni erano 333.

Nella memoria descrittiva presentata da Sorgila, e disponibile su quel "sito", si legge che l'area oggetto della richiesta è di 76,06 ettari, nell'Unione delle Parrocchie di Marrazes e Barrosa.

Sempre secondo la memoria descrittiva, nello specifico il quadro geologico, "le sabbie di Barosa costituiscono, per le loro caratteristiche, una delle migliori occorrenze di sabbie bianche del Portogallo, essendo quella a nord della strada Leiria-Marinha Grande, tra Barosa e Casal do In the middle, ci sono esplorazioni di sabbia bianca, per l'industria ceramica".

"Oltre alle loro buone caratteristiche, presentano anche dei vantaggi nella loro estrazione, in quanto viene effettuata solo utilizzando una girella", afferma l'azienda.

Nel documento, che include il piano di lavoro da realizzare, con "la durata iniziale prevista di due anni", Sorgila aggiunge che, se "le prospezioni e le ricerche" si dimostreranno tecnicamente ed economicamente valide, si procederà con la concessione di esplorazione", elencando le contropartite, come la "distribuzione equa delle 'royalties'" tra lo Stato e il Comune, la "creazione di posti di lavoro", la "disponibilità di materiali e attrezzature per sostenere azioni sociali, culturali o sportive nelle parrocchie coinvolte o il rispetto di misure di "protezione ambientale e ripristino del paesaggio".

Nel frattempo, la Câmara de Leiria ha annunciato che invierà un esposto alla DGEG per esprimere la propria opposizione all'esplorazione di aggregati a Barosa.

"In gioco c'è la vicinanza di agglomerati di popolazione, la de-caratterizzazione del paesaggio, la riduzione della superficie forestale, l'interferenza nei flussi idrici con un potenziale abbassamento della falda, la diminuzione della qualità dell'aria a causa dell'esistenza di polveri, l'aumento del rumore e il degrado delle vie di comunicazione", si legge in un comunicato stampa diffuso dal Comune domenica.

Per la Camera, presieduta da Gonçalo Lopes (PS), "deve prevalere il legittimo diritto della popolazione di decidere sull'uso del suolo e di salvaguardare la qualità ambientale del proprio territorio".

Il 14 dicembre 2022, l'autarchia ha deciso, a maggioranza, di emettere un parere favorevole subordinato alla richiesta di Sorgila.