"Dopo tanti anni di lavoro, un progetto così lungo e una campagna così buona, essere riconosciuti nel modo più importante nel nostro Paese è un motivo di orgoglio, senza dubbio", ha confessato il capitano dei Lupi.

"La stragrande maggioranza di questa squadra è composta da dilettanti, i giocatori hanno altre professioni, ma se vogliamo continuare a competere con i migliori del mondo e salire su questi palcoscenici, la strada è quella della professionalizzazione. Non stiamo parlando di una professionalizzazione della squadra nazionale, ma a livello di club, perché se non allarghiamo la base e la base non è solida, sarà impossibile.

Pur riconoscendo che la storica partecipazione dei 'lupi' alla Coppa del Mondo "è stato il click necessario", e credendo in un "grande 'boom' ora in Portogallo, dove molti ragazzi inizieranno a giocare a rugby", l'atleta ricorda che "è un processo lungo che richiederà tempo per raccogliere i frutti".

"Ma la verità è che il sostegno può iniziare ora e anche questa crescita deve iniziare ora", ha aggiunto Appleton, difendendo la creazione di "un campionato professionale, giocatori professionisti, con contratti professionali e una dedizione esclusiva al rugby" perché il panorama cambi.