"L'anno scorso è stato un successo e quest'anno presentiamo 29 artisti, ma ne abbiamo ripetuto solo la metà, gli altri sono nuovi", hanno detto gli organizzatori di Open Studios Faro 2020 alla Lusa News Agency.

Sono 16 gli spazi che aprono le loro porte durante i tre giorni che vedranno la partecipazione di artisti provenienti da "aree diverse" con una maggiore incidenza nelle arti visive, ma con "note performative, architettura, tatuaggi, fotografia, multimedia o scultura", ha sottolineato l'organizzatore.

L'obiettivo dell'evento è quello di aprire spazi solitamente chiusi al pubblico, come le vecchie falegnamerie del Comune di Faro, accanto al Museo Municipale, che serviranno come base per la mostra "Sessioni di benda - Dialogo all'infinito", sviluppata congiuntamente da Filipe Paixão e Gustavo Jesus, la cui inaugurazione, alle 18.30 del 16 ottobre, segna l'inizio del programma.

Domenica 18 ottobre, ultimo giorno della manifestazione, è previsto un intervento di strada dell'artista Inês Barradas con la partecipazione del pubblico e l'elaborazione di una tela che "fonde la pixel-art con elementi trovati nei tappeti Arraiolos".