All'inizio di questo mese, la Commissione europea ha rivolto al Portogallo diverse raccomandazioni per arginare la crisi dell'accesso agli alloggi, come il controllo degli affitti e nuovi limiti agli alloggi locali. Finora, il nuovo governo guidato da Luís Montenegro non ha ancora risposto ai consigli europei in materia di alloggi. Ma il programma di governo ha rivelato una posizione contraria ad alcune soluzioni suggerite da Bruxelles.
In un'analisi dell'economia portoghese, la Commissione europea ha ritenuto che le misure attuate dai governi che si sono succeduti in Portogallo non siano state efficaci nel risolvere il problema strutturale della crisi dell'accesso agli alloggi. Per questo ha lasciato una serie di "misure durature" per controllare il rapido aumento dei prezzi delle case, come il controllo degli affitti e una maggiore regolamentazione degli alloggi locali, come riportato da idealista.
Il programma di governo rivela, fin dall'inizio, che il controllo degli affitti è fuori questione per il nuovo governo AD, indicando le alternative: "L'intervento pubblico finalizzato alla stabilizzazione dovrebbe avvenire attraverso sussidi agli inquilini che ne hanno bisogno, e non attraverso una "punizione" generalizzata dei proprietari, che verrebbe pagata da tutti nel lungo periodo", si legge nel documento.
Inoltre, il Montenegro vuole "ripristinare la fiducia negli affitti, dopo le soluzioni sbagliate del precedente governo [socialista] di controllo degli affitti o di affitto forzato, che hanno contribuito solo ad aumentare gli affitti e a ridurre il numero di case sul mercato", si legge ancora nella pubblicazione.
Alloggi locali
Per quanto riguarda la maggiore regolamentazione degli alloggi locali, raccomandata anche da Bruxelles, il governo non dice nulla nel suo programma. Tuttavia, vale la pena ricordare che nel suo primo mandato, Montenegro ha revocato tutte le misure attuate con il programma Mais Habitação di António Costa, che prevedeva una maggiore regolamentazione del settore e trasferiva tali poteri ai consigli comunali.
Uno dei principali obiettivi del governo dell'AD è quello di costruire 59.000 unità abitative pubbliche entro il 2030 - 26.000 delle quali fanno parte del Piano di recupero e resilienza. Tuttavia, Bruxelles afferma di nutrire "seri dubbi" sulla capacità del Portogallo di costruire queste unità entro la scadenza, che scade nel 2026.
D'altra parte, c'è una misura suggerita dalla Commissione europea che è in linea con il programma di governo. Secondo Bruxelles, le unità abitative vuote, sfitte o sottoutilizzate devono essere valutate e rese disponibili, sia nel settore pubblico che in quello privato. E l'Esecutivo AD vuole immettere nel mercato gli alloggi pubblici non occupati o sottoutilizzati, anche in collaborazione con soggetti privati.