Il diploma "propone in generale l'applicazione del nuovo regime di cittadinanza solo per il futuro, con un'importante eccezione: le procedure del regime di naturalizzazione in corso alla data della futura pubblicazione della legge, ma che sono state avviate dopo il 19 giugno 2025, data in cui è stato reso attuabile il Programma del 25° Governo Costituzionale".

Secondo il testo stesso del diploma, il Governo ritiene che, "fin dal periodo elettorale, era noto che l'intenzione della coalizione vincente era quella di imporre maggiori esigenze al regime di cittadinanza portoghese, al fine di garantire che esso abbia sempre un legame effettivo e reale con la comunità nazionale".

All'epoca, "era chiaro a tutti - cittadini e immigrati - che, tra gli altri cambiamenti significativi, i requisiti temporali e materiali per la naturalizzazione sarebbero stati aumentati in densità e ampliati in numero", motivo per cui, dopo l'approvazione parlamentare del programma dell'esecutivo, "si è generato un massiccio movimento di domande di acquisizione della cittadinanza attraverso la naturalizzazione", si legge nella proposta di legge.

Il Governo ritiene che queste domande "rappresentino piuttosto un tentativo dell'ultimo minuto di beneficiare dei requisiti altamente permissivi del regime giuridico precedente", che prevedeva un periodo di residenza in Portogallo di cinque anni per accedere alla cittadinanza.

La nuova legislazione prevede un periodo minimo di sette anni per l'autorizzazione al soggiorno regolare nel caso dei cittadini della Comunità dei Paesi di lingua portoghese (CPLP) e di dieci anni per gli altri, imponendo regole molto più severe.

"Questo ricorso abusivo e tardivo" viene impedito dalla legislazione considerando la "fattibilità del programma di governo" come base.

Il programma, si legge nella proposta, costituisce "un documento eminentemente politico, che beneficia di un'ampia pubblicità e al quale la Costituzione associa importanti conseguenze giuridiche, a partire dall'entrata in carica del Governo".