"L'indagine, "Pedelecs", ha rivelato che, dal 2020, un'azienda portoghese importava biciclette elettriche disassemblate in parti da fornitori cinesi, con l'obiettivo di evitare di pagare le tariffe antidumping applicabili all'importazione di biciclette elettriche completamente assemblate", si legge in un comunicato, proveniente dalla Procura europea(EPPO).
Le biciclette sarebbero state "interamente progettate in Cina su richiesta" di aziende belghe, tedesche e olandesi, assemblate in Portogallo e poi rivendute dalla società nazionale sospetta alle aziende che le avevano originariamente ordinate.
Le importazioni "sono state deliberatamente dichiarate in modo errato alle autorità doganali".
Secondo l'EPPO, il presunto schema fraudolento avrebbe causato all'Unione Europea perdite per 2,25 milioni di euro.
Mercoledì scorso sono state effettuate "16 perquisizioni su larga scala" in Portogallo, Belgio, Germania e Paesi Bassi per raccogliere informazioni, in un'operazione che ha visto la partecipazione dell'Autorità fiscale e doganale(AT).
L'indagine è condotta dalla delegazione di Porto della Procura europea.
Il "dumping" è una pratica commerciale che consiste nel vendere prodotti al di sotto del costo di produzione.