Secondo il Ministero, le misure di emergenza e critiche - in gran parte completate - si sono concentrate sulla ritenzione delle ceneri, sulla bonifica e sulla riapertura dei corsi d'acqua e sulla stabilizzazione del suolo. Questi sforzi sono stati portati avanti dall'Agenzia portoghese per l'ambiente (APA), dall'Istituto per la conservazione della natura e delle foreste(ICNF) e dalle autorità locali. I protocolli con i comuni saranno firmati il 26 settembre a Sátão, nel distretto di Viseu.

Il budget di 15 milioni di euro copre interventi urgenti ma meno immediati, individuati con il supporto dei comuni colpiti, tra cui la ricostruzione di infrastrutture e opere a medio termine.

Il Ministero ha sottolineato che le azioni nelle aree protette, nei siti Natura 2000 e in altre zone sensibili sono state avviate "in modo eccezionalmente rapido" grazie alla legislazione introdotta a fine agosto, retrodatata a luglio. Ciò ha permesso all'APA e all'ICNF di accelerare i lavori essenziali, come la protezione della qualità dell'acqua nei bacini di Vilar, Ferradose e Vilarinho das Furnas e nei sistemi di approvvigionamento pubblico ad Arganil. Le misure comprendono l'installazione di barriere di sedimenti, il monitoraggio continuo della qualità dell'acqua e lo sgombero dei corsi d'acqua ostruiti.

I contratti di stabilizzazione di emergenza possono anche riguardare la rimozione della vegetazione bruciata che difficilmente si riprenderà, il controllo delle specie invasive, la riparazione delle strade e le barriere di residui forestali sui pendii. I progetti di recupero strutturale, che dovrebbero durare fino a tre anni, si concentreranno sulla protezione dei bacini idrografici, sulla conservazione del suolo, sul ripristino dei corsi d'acqua e sul recupero della flora e della fauna locali.

Quest'estate il Portogallo continentale ha dovuto far fronte a diversi incendi gravi, in particolare nel nord e nel centro, che hanno causato quattro morti, tra cui un vigile del fuoco, numerosi feriti e la distruzione di case, fattorie e aree forestali. Alla fine di agosto, erano bruciati più di 254.000 ettari, rendendo il 2025 il terzo anno peggiore per danni da incendi.