Nel comunicato stampa inviato a The Portugal News, l'amministratore delegato di Ryanair, Michael O'Leary, ha dichiarato: "Il governo di Boris Johnson sta ancora una volta gestendo male il recupero del Covid. Questo approccio stop-go-stop ai viaggi a corto raggio in Europa è inspiegabile e ingiustificato quando il 75% della popolazione del Regno Unito ha ormai ricevuto il vaccino Covid. Non c'è alcuna ragione medica o di salute pubblica per spostare il Portogallo dalla Lista Verde a quella Ambra, quando i suoi tassi di casi di Covid sono bassi come quelli del Regno Unito, appena 50 ogni 100.000 abitanti, e il programma di diffusione del vaccino portoghese ha superato il 40% e sta rapidamente raggiungendo i livelli del Regno Unito.

"I cittadini britannici che hanno già prenotato un viaggio in Portogallo meritano una spiegazione sul perché i cittadini britannici vaccinati debbano essere messi in quarantena quando tornano da un Paese che ha un tasso di casi di Covid altrettanto basso di quello britannico. Il Ministro dei Trasporti Shapps dovrebbe anche spiegare perché Paesi come Malta o isole come le Baleari e le Canarie, che hanno tassi di casi di Covid significativamente più bassi rispetto al Regno Unito, non sono stati aggiunti alla Lista Verde del Regno Unito per consentire alle famiglie britanniche una meritata vacanza in giugno, luglio e agosto, in particolare quando queste famiglie britanniche sono già state vaccinate".

E ha aggiunto: "Questa è purtroppo un'ulteriore prova del fatto che il governo Johnson si inventa tutto man mano che procede, e questo approccio stop-go-stop ai viaggi internazionali è dannoso per il Regno Unito e per milioni di famiglie britanniche". Ryanair chiede oggi a Boris Johnson e Grant Shapps di riportare immediatamente il Portogallo nella Lista Verde e di aggiungere altre destinazioni a basso rischio come Malta, le Baleari e le Isole Canarie, in modo che le famiglie britanniche possano pianificare le loro vacanze per l'estate 2021 senza essere ripetutamente disturbate e mal gestite da Boris Johnson e dalla sua caotica amministrazione governativa".