Oltre a "riprendere un programma che include attività come 'masterclass' e performance", l'organizzazione rivela, in un comunicato diffuso oggi, di aver creato una nuova sezione competitiva, in collaborazione con la Rettoria dell'Università di Porto, The Common House Award, "dedicata esclusivamente al cinema portoghese queer".

"Dopo un'edizione completamente atipica l'anno scorso, Queer Porto ritorna, recuperando una delle premesse che hanno fondato il festival: quella di lavorare con vari spazi della città", si legge nel comunicato.

La settima edizione del festival è prevista per ottobre, tra il 12 e il 16, e si svolgerà al Teatro Rivoli, alla Canonica dell'Università di Porto, alla Facoltà di Belle Arti dell'Università di Porto, al Maus Hábitos e alla valigia volante.

Queer Porto 7 si apre il 12 ottobre, con "Socks on Fire", di Bo McGuire, "una lettera d'amore cinematografica da un nipote a una nonna, sullo sfondo della lotta tra una zia omofoba e uno zio 'drag queen', per una proprietà".

La sessione di chiusura mostrerà "Au coeur du bois", di Claus Drexel, "ambientato nel Bois de Boulogne, e che si concentra sui lavoratori del sesso che costituiscono la mitologia di questo spazio".

L'organizzazione sottolinea anche, in questa edizione, la presenza della regista tedesca Monika Treut, "un nome immancabile del nuovo cinema queer in Europa dagli anni '80", che presenterà "Genderation", un documentario "che, dopo più di 30 anni, guarda ai protagonisti del suo classico del 1986 'Gendernauts', incluso anche nel programma dell'attuale edizione del festival e che sarà seguito da una 'masterclass' con la regista".

Il nuovo concorso Casa Comum Award "si apre uno spazio per un approfondimento sul modo in cui il cinema portoghese ha affrontato la questione queer negli ultimi anni, senza dimenticare una necessaria reinterpretazione della storia".

"Questo è il delicato lavoro che fa Tiago Resende in 'Películas', quando legge una lettera a Luís Miguel Nava, il poeta di Viseu, la terra dove il regista è nato". Anche André Murraças salva la storia, recuperando un racconto di António José da Silva Pinto, in 'O berloque Vermelho'. Paulo Patrício, invece, ci ricorda quell'altra figura, quella di Gisberta, giustamente evocata nel cinema, nel teatro e nella letteratura, alla quale questo 'Your name is' aggiunge qualcosa di molto nuovo", dice l'organizzazione, aggiungendo che il programma è completo con altri sei cortometraggi.

Nel Concorso Ufficiale, l'organizzazione mette in evidenza "Tiempos de Deseo", documentario di Raquel Marques, che "in un impegnativo e sottile training di intimità, segue la gravidanza del suo ex compagno", "La mif", di Fred Baillif, "Miglior Film in Generazione dell'ultima Berlinale, un'incursione in un rifugio per ragazze minorenni che espone le ferite di un sistema di tutela al limite", e "Deus tem AIDS", di Gustavo Vinagre e Fábio Leal, "composto da un mosaico di gesti, provocazioni e testimonianze di artisti brasiliani HIV positivi".

Quest'anno, il Concorso In My Shorts, rivela l'organizzazione, "ha ricevuto più candidature di film portoghesi dalla scuola che in tutti gli anni precedenti, con una forte presenza della Scuola Superiore di Teatro e Cinema e dell'Università di Beira Interior".

Queer Focus include dibattiti e conversazioni dopo la visione dei film.

Inoltre, il collettivo Prometeu è ancora una volta presente al festival e, "in un anno ancora atipico, si uniscono così gli sforzi per abitare lo spazio Maus Hábitos durante la settimana del festival, attraverso un programma che cerca nuovi modi per umanizzare di nuovo. la data".