"Il Portogallo è sempre più lontano dal raggiungere gli obiettivi ambientali definiti dall'Unione Europea", indica l'associazione, che cita i dati dell'Agenzia portoghese per l'ambiente secondo cui le tre entità autorizzate a trattare i rifiuti elettrici ed elettronici hanno raccolto nel 2019 solo 52.300 tonnellate, circa un terzo della media di quanto avevano trattato nei tre anni precedenti.

Afferma inoltre che "gli enti gestori continuano a lanciare nuove gare d'appalto con palesi irregolarità e senza osservare il rispetto della legislazione" nel settore.

Per quanto riguarda gli operatori, essi hanno investito "molto in impianti di selezione, recupero e riciclaggio" che ora sono sottoutilizzati, una situazione "aggravata dall'esportazione [di rifiuti] verso altri paesi".

AEPSA sottolinea che il Portogallo incorre in "gravi sanzioni e conseguenze" per non aver raggiunto gli obiettivi e che questi rifiuti contengono "sostanze altamente tossiche" che vengono rilasciate nell'ambiente se non vengono trattate.