Il primo ministro António Costa ha partecipato a una riunione con i suoi omologhi italiano, Mario Draghi, spagnolo, Pedro Sánchez, e greco, Kyriako Mitsotakis - quest'ultimo a distanza, in videoconferenza, poiché ha contratto la Covid-19 -, per concordare posizioni e proposte sui prezzi dell'energia, in vista del vertice del 24 e 25 marzo.

Al termine della riunione, i quattro leader hanno indicato di aver raggiunto un accordo su una posizione comune - che continuerà ad essere elaborata a livello più tecnico dai ministri dell'energia dei quattro paesi - e che faranno i necessari sforzi diplomatici per garantire il consenso con i restanti paesi 24 Stati membri, quindi, hanno sottolineato all'unanimità, la crisi attuale richiede "una risposta europea".

Risposta europea

António Costa ha detto che la "questione centrale" dell'energia richiede risposte strategiche da parte dell'UE ma anche "a breve termine", per affrontare l'aumento dei prezzi, e ha auspicato che venga presa una decisione.

"Ovviamente, è necessaria una risposta a livello europeo, così come è stato possibile rispondere alla sfida di Covid solo a livello europeo. Ed è per questo che questa riunione è stata molto importante, in modo da poter allineare congiuntamente questi quattro paesi su una proposta concreta, sulla quale continueremo a lavorare con i nostri colleghi, affinché il prossimo Consiglio europeo del 24 e 25 marzo non sia più quello in cui chiediamo studi alla Commissione, non sia più quello in cui fissiamo linee guida, ma quello in cui possiamo adottare decisioni concrete che siano immediatamente applicabili", ha dichiarato.

António Costa ha difeso che queste decisioni devono essenzialmente comportare "la fissazione di un prezzo massimo di riferimento per il gas, evitando così la contaminazione del prezzo dell'elettricità con l'aumento indiscriminato del prezzo del gas, e attraverso un meccanismo tecnico che permetta di pagare il differenziale tra il prezzo di riferimento e quello che esiste attualmente sul mercato".