Fin dai primi anni di vita, tutti pensavano che fosse un bambino eccellente per la sua natura mite e riflessiva. Sembrava naturalmente incline alla preghiera e amava molto la madre. A cinque anni si trasferisce con la famiglia a Torino, vicino all'Oratorio di Porta Nuova.

A scuola era tra i primi della classe e serviva la Messa ogni mattina. Su consiglio di don Garelli, rettore dell'oratorio, entra in noviziato e diventa salesiano. Nel 1922 Mons. Versiglia era a Torino e parlò delle missioni ai Fratelli. Callisto gli disse: "Vescovo, mi vedrà in Cina".

Don Garelli partì per la Cina e Callisto insistette così tanto che dopo poco tempo lo seguì. Mantenne la parola. La madre disse a don Garelli: "Sono disposta a lasciare mio figlio nelle mani di don Bosco". Con tutto l'affetto di cui sono capace".

Callisto viene inviato a Macao e poi per due anni a Timor, dove edifica tutti, compreso il rettore, per la sua bontà e il suo zelo apostolico.

Il 18 maggio 1929 tornò a Shiuchow, dove il vescovo Versiglia lo ordinò sacerdote e gli affidò la missione di Linchow. In breve tempo, aveva visitato tutte le famiglie e si era guadagnato la simpatia dei bambini della scuola. Nel frattempo, in Cina, la situazione politica era diventata molto tesa, soprattutto per i cristiani e i missionari stranieri. Cominciano le persecuzioni.

Il 13 febbraio 1930, don Caravario si trovava a Shiuchow per accompagnare il vescovo nella sua visita pastorale alla missione di Linchow. Con loro andarono alcuni ragazzi e ragazze che avevano studiato a Shiuchow. Il 25 febbraio un gruppo di pirati bolscevichi fermò la barca del vescovo, volendo prendere le ragazze. Mons. Versiglia e don Callisto li fermarono.

Furono presi con la forza e infine fucilati, ma prima di essere uccisi ascoltarono le reciproche confessioni. Il loro ultimo respiro fu speso per la loro amata Cina.

Nascita: 1903

Morte: 1930

Beatificati: 15 maggio 1983 da Papa Giovanni Paolo II

Canonizzato: 1° ottobre 2000 da Papa Giovanni Paolo II