"Ancora una volta, assistiamo a una distorsione della realtà: i giudici vengono incolpati di essere ostacoli alla giustizia, mentre, in realtà, siamo noi a garantire ogni giorno che il sistema non crolli a causa di fallimenti altrui. Gli esempi dell'AIMA parlano da soli. Migliaia di processi artificiali intasano i tribunali, non perché i cittadini litighino troppo, ma perché l'Amministrazione fallisce nel suo ruolo. Ed è la magistratura a essere esposta a critiche ingiuste di inefficienza", si legge in una nota dell'ASJP inviata venerdì ai suoi membri.

Nella stessa nota, l'ASJP rifiuta di ritenere i giudici responsabili: "Non accetteremo che i giudici continuino a essere ritenuti responsabili di disfunzioni non imputabili a loro".

La nota si basa su due lettere inviate al governo, una al viceministro e ministro della Riforma dello Stato, Gonçalo Matias, e l'altra al ministro della Presidenza, António Leitão Amaro. I giudici chiedono di intervenire sulla "situazione insostenibile del Tribunale amministrativo di Lisbona (TACL), dovuta all'arretrato di decine di migliaia di cause direttamente collegate all'AIMA".

Nella lettera al ministro Gonçalo Matias, l'ASJP sottolinea che questi casi "hanno origine quasi esclusivamente da malfunzionamenti dell'AIMA, che costringono i cittadini a ricorrere ai tribunali per semplici nomine o atti amministrativi di base", generando un "contenzioso artificiale" che congestiona il tribunale competente di Lisbona e "distoglie risorse essenziali" da altri settori.

L'AIMA dovrebbe essere "prioritaria"

I giudici sostengono che l'AIMA "dovrebbe essere una priorità assoluta" nella riforma dello Stato, "dato il suo impatto diretto sul sovraccarico dei tribunali". Pertanto, chiedono che la riforma di questo organismo "sia trattata con urgenza e con particolare attenzione", poiché la situazione attuale "costituisce un pericolo reale per il funzionamento del sistema di giustizia amministrativa, minacciando seriamente la sua capacità di risposta e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni".

Al Ministro Leitão Amaro, che sovrintende all'AIMA, l'ASJP ribadisce i precedenti avvertimenti, sottolineando gli "effetti devastanti" sul sistema giudiziario dell'arretrato di cause derivanti da inadempienze amministrative dello Stato, ovvero i "diffusi ritardi in cause di enorme rilevanza sociale ed economica" in settori come l'urbanistica, l'ambiente e gli appalti pubblici, oltre all'impatto sulla "percezione di inefficienza del sistema giudiziario".

"Il ripetersi di questo allarme rivela l'urgenza di un intervento. È imperativo che il Governo, attraverso il Ministero da Lei guidato, adotti misure concrete e immediate per rimediare alle carenze dell'AIMA e ripristinare la normale operatività amministrativa, altrimenti continueremo ad assistere al deterioramento della capacità di risposta della giurisdizione amministrativa", esortano i giudici, sottolineando il "carattere prioritario" della questione.

Nella nota inviata ai soci, l'ASJP si pone "in prima linea, chiedendo soluzioni concrete al Governo e denunciando pubblicamente queste situazioni".

"Il nostro dovere è quello di giudicare con indipendenza, imparzialità e rigore, non di sostituirci a organi amministrativi incapaci di svolgere la loro missione. È tempo di affermare chiaramente che la dignità della funzione giudiziaria non è negoziabile né può essere influenzata da percezioni superficiali", concludono.