Il progetto, denominato "REVIVING - revisiting mining tailings to innovate metals biorecovery", che ha ricevuto un finanziamento di 1,2 milioni di euro dall'Unione Europea (UE), ha come partner ricercatori e aziende legate al settore minerario in Francia, Romania e Portogallo, rivela l'UC in una nota inviata all'agenzia Lusa.

Secondo Paula Morais, docente presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie dell'UC e coordinatrice del progetto, REVIVING "studierà l'uso delle comunità microbiche dei propri rifiuti nella lisciviazione di metalli preziosi, affrontando il problema del ritorno dei rifiuti nel ciclo produttivo e sostenendo così la transizione dell'UE verso un'economia circolare".

In generale, verrà esplorato un nuovo concetto di biolixiviation. Questo nuovo concetto, aggiunge il ricercatore del Centre for Mechanical Engineering, Materials and Processes (CEMMPRE) dell'Università, "consiste nella manipolazione del microbioma dei rifiuti (un gruppo di comunità microbiche che risiedono nei rifiuti) e nell'idrometallurgia con l'applicazione di una pressione negativa".

I ricercatori utilizzeranno le nuove tecniche molecolari "Next -Generation Sequencing" e studieranno il "rilascio di metallo dopo il bioprocesso, utilizzando la pressione negativa come strategia innovativa per l'estrazione del metallo e come modo per superare l'eterogeneità del materiale (o dei materiali) in fase solida", spiega Paula Morais.

Al termine del progetto triennale, un sistema pilota sarà implementato nella più grande miniera di tungsteno d'Europa - la miniera di Panasqueira (nella zona di Covilhã) - con l'obiettivo di trasformare i rifiuti minerari tossici in materie prime in una prospettiva di economia circolare.

La professoressa e ricercatrice sottolinea inoltre che in Europa "si producono più di 300 milioni di tonnellate di rifiuti minerari ed estrattivi all'anno".

A livello mondiale, aggiunge, "la domanda di metalli, sia in termini di quantità che di diversità, è cresciuta a causa del loro utilizzo nella tecnologia in generale e in particolare nelle moderne tecnologie ecologiche del tessuto industriale europeo".

Nell'ambito del lancio di questo progetto, il 25 gennaio alle 14.00 si terrà un webinar sul tema "Le materie prime, un fattore chiave per il sostegno del Green Deal europeo".

L'iniziativa riunisce esperti di vari settori e, spiega l'UC, mira a discutere come le nuove tecnologie bio-based - "nature based" - possano aiutare a ottenere materie prime da risorse secondarie, contribuendo così agli obiettivi del Green Deal europeo.

La registrazione al "webinar" può essere effettuata all'indirizzo https://forms.gle/DsK5ttyMFa2c6Ew87.