In una proposta di legge entrata venerdì nell'Assemblea della Repubblica, la deputata (ex-PAN) difende che, "avendo già stabilito" nella legge il numero di cani e gatti "ammissibili in una casa" e "facendo dipendere la legge dalle condizioni della casa e dalla possibilità di ospitare animali, il condominio non deve interferire con i diritti di proprietà".

"Infatti, il condominio può regolare l'uso degli spazi comuni, ma non spetta a loro regolare l'uso che i proprietari fanno della loro proprietà", aggiunge.

Cristina Rodrigues propone di revocare, nel decreto legge che stabilisce le norme relative al possesso, al commercio, all'esposizione e all'entrata nel territorio nazionale di animali suscettibili alla rabbia, il paragrafo che stabilisce che "il regolamento condominiale può stabilire un limite inferiore per gli animali come previsto" dalla legge.

Questo diploma stabilisce che "negli edifici urbani possono essere ospitati fino a tre cani o quattro gatti adulti per ogni abitazione e non può essere superato il numero complessivo di quattro animali, salvo che, su richiesta del conduttore e su parere vincolante del veterinario comunale e del delegato alla sanità, sia autorizzata la sistemazione fino a un massimo di sei animali adulti, purché siano rispettati tutti i requisiti igienici e di benessere animale previsti dalla legge".