Secondo Sapo, il pacchetto di misure da 900 milioni di euro per combattere la crisi immobiliare del Paese, presentato giovedì dal governo, è ben lungi dal convincere gli investitori immobiliari.

"C'è una tendenza portoghese a pensare che troppe leggi risolvano le cose", afferma Pedro Coelho, CEO di Square, che ha più di 1,5 miliardi di euro di asset in gestione attraverso fondi immobiliari.

Pur prendendo atto della volontà del Governo di contribuire a risolvere il problema della crisi abitativa nel Paese, in particolare promuovendo un aumento dell'offerta immobiliare, Pedro Coelho nota ancora quella che considera una disparità tra il discorso dell'Esecutivo e il comportamento dello Stato stesso sul mercato.

"Lo Stato vuole rendere obbligatorio l'affitto delle case sfitte, ma sappiamo che lo Stato non dà l'esempio: ha centinaia di abitazioni sfitte a Lisbona e anche a Porto, e non fa nulla per queste abitazioni", afferma il leader della Piazza, sottolineando la debolezza della gestione pubblica in relazione a una serie di spazi che, a causa del telelavoro e della riduzione dei dipendenti, sono "chiaramente sottoutilizzati".

Secondo un'ordinanza pubblicata nel Diário da República il 17 marzo 2022, il patrimonio abitativo pubblico inutilizzato ammonta a più di 700 immobili.

Sia per il Governo che per gli investitori è evidente la necessità di aumentare l'offerta di immobili sul mercato, poiché i numeri riflettono uno stock abitativo insufficiente a soddisfare la domanda.

Il Governo di António Costa ritiene che parte di questo problema possa essere risolto semplificando i processi di autorizzazione, in particolare attraverso la possibilità di approvare i progetti immobiliari sulla base dei termini di responsabilità degli autori dei progetti.

Nonostante il plauso per l'intenzione di semplificare la concessione di licenze per i progetti, gli investitori hanno molte riserve sulla sua applicazione. "Ho molti dubbi sul fatto che gli Ordini (architetti e ingegneri) abbiano i mezzi per valutare se la decisione è stata presa o meno", ha dichiarato José Botelho, amministratore delegato di Vanguard Properties, uno dei maggiori sviluppatori immobiliari del Paese che ha già investito più di 1,2 miliardi di euro in sei anni.

"Licenze più veloci piacciono a tutti", osserva Pedro Coelho, sottolineando che questo "è un problema vecchio di decenni", ma "ora dobbiamo vedere come si realizza", aggiunge.

La stessa riluttanza nei confronti della semplificazione delle licenze è dimostrata da Manuel Vasconcelos, COO di Fortera. "Una promessa/misura a lungo reclamata da tutti gli operatori del settore che aspetto di vedere come (e quando) si realizzerà...", scrive su LinkedIn il responsabile di questo sviluppatore immobiliare che ha in cantiere oltre 700 milioni di euro di progetti per i prossimi cinque anni.