È il terzo anno consecutivo che l'iniziativa si svolge nella città tedesca di Francoforte, ma questa volta, "per l'importanza di celebrare i 50 anni", i festeggiamenti saranno organizzati solo dal Gri-Dpa, e non insieme alla comunità italiana, come nelle precedenti occasioni.

"Il 25 aprile è qualcosa di fuori dal comune, come rivoluzione e come forza trainante per altre rivoluzioni", ha sottolineato a Lusa Alfredo Stoffel, presidente dell'associazione che organizza questa festa che si svolge il 27 aprile.

Sono previsti momenti musicali, conferenze, discorsi e una mostra in collaborazione con l'Associação 25 de Abril. Tra i punti in programma, canzoni e poesie degli studenti della Scuola Europea di Francoforte.

"È un'iniziativa di qualcuno che viene da fuori e che ci ha chiesto di partecipare con i suoi studenti. Abbiamo anche un professore dell'Università di Chemnitz che parlerà del sistema democratico e delle sfide per il futuro". Manuel Campos (vicepresidente del Gri-Dpa) ci offrirà un momento musicale con canzoni di aprile e di libertà", ha precisato.

È prevista anche la presenza del sindaco del Comune di Francoforte e del coro cittadino Heinrich-Heine. La sala ha una capacità di 200 persone e gli organizzatori si aspettano la presenza di tedeschi e portoghesi, "nessuno ha la priorità".

"Ci sono molti tedeschi che si sono interessati alla nostra rivoluzione, che erano in Portogallo quando è avvenuta e che continuano a interessarsene", ha sottolineato il presidente del Gruppo di riflessione e intervento della diaspora portoghese in Germania.

Alfredo Stoffel aveva "13 anni e 364 giorni" quando scoppiò la Rivoluzione dei Garofani. All'epoca viveva ancora in Portogallo e ricorda bene quel giorno.

"Il 25 aprile ha avuto un impatto enorme sulla mia formazione. Non sarei quello che sono se non avessi vissuto quei momenti quando ero bambino. Ha fatto sì che le nostre posizioni umanistiche e sociali avessero un peso diverso rispetto a quelle di chi non ha vissuto quel periodo", ha sottolineato.

Si rammarica che per molti giovani sia solo "una data storica che si impara sui libri" e una festa sul calendario.

"Se i giovani fossero consapevoli di cosa sia questa data storica di libertà, non avremmo partiti di estrema destra con così tanto sostegno", ha sottolineato.