Secondo i dati forniti a Lusa dal Consiglio Superiore dei Tribunali Amministrativi e Tributari(CSTAF), presso il Tribunale Amministrativo di Lisbona(TACL) sono pendenti "133.429 cause del 6° tipo - citazione per la difesa dei diritti, delle libertà e delle garanzie" contro l'Agenzia per l'Integrazione, la Migrazione e l'Asilo(AIMA).

Secondo il CSTAF, il numero medio di nuove cause presentate ai tribunali è di circa 500 al giorno, principalmente legate ai permessi di soggiorno per immigrati e alle convocazioni per fissare colloqui presso l'AIMA (Agenzia nazionale per l'immigrazione e l'applicazione delle leggi doganali) nell'ambito del processo di legalizzazione in Portogallo.

I dati mostrano che l'estate è stata particolarmente attiva e responsabile dell'aumento delle cause pendenti. A giugno, durante un incontro con i giornalisti, il CSTAF ha riferito di circa 50.000 casi pendenti, un numero quasi triplicato in circa tre mesi.

L'estate è stata segnata anche da un aumento delle azioni amministrative e delle misure cautelari presso la TACL (Agenzia Nazionale per l'Immigrazione e l'Applicazione delle Dogane), che contestano i provvedimenti di espulsione dal Portogallo. Tra il 14 luglio e il 31 agosto, l'AIMA ha depositato 179 misure cautelari e 298 azioni principali, un numero significativamente superiore a quello dei casi analoghi depositati presso la TACL durante il periodo di vacanza dei tribunali nel 2024, rappresentando almeno il 75% dei casi in quel periodo di quest'anno.

Per quanto riguarda le citazioni, la TACL è l'unico tribunale territorialmente competente a trattare le richieste di citazione all'AIMA e attualmente ha sei dei suoi 35 giudici assegnati esclusivamente a questi casi, il cui numero è aumentato esponenzialmente nel 2024, dopo che l'Agenzia ha sostituito il defunto Servizio Immigrazione e Frontiere (SEF).

A giugno, il CSTAF ha dichiarato che senza questi casi eccezionali, la TACL avrebbe avuto un tasso di risoluzione del 98% nel 2024, anziché, come indicato dalla Direzione generale per la politica della giustizia, meno del 30%.

"Disfunzioni"

Questa settimana, il Sindacato dei giudici portoghesi(ASJP) ha avvertito il governo del "pericolo reale" rappresentato dai fallimenti e dai "processi artificiali" originati dall'AIMA, respingendo la responsabilità delle "disfunzioni" dello Stato.

In due lettere inviate al governo, una al viceministro e ministro della Riforma dello Stato, Gonçalo Matias, e l'altra al ministro della Presidenza, António Leitão Amaro, i giudici hanno chiesto di intervenire sulla "situazione insostenibile della TACL, derivante dall'accumulo di decine di migliaia di casi direttamente collegati all'AIMA".

L'ASJP ha ribadito i precedenti avvertimenti al ministro Leitão Amaro, che sovrintende all'AIMA, sottolineando gli "effetti devastanti" sulla giustizia dell'arretrato di cause originate da inadempienze amministrative dello Stato, in particolare i "diffusi ritardi in casi di enorme rilevanza sociale ed economica" in settori come l'urbanistica, l'ambiente e gli appalti pubblici, oltre all'impatto sulla "percezione di inefficienza del sistema giudiziario".

Lusa ha contattato l'ufficio del ministro Leitão Amaro per un commento sulle preoccupazioni e gli avvertimenti dei giudici riguardo ai casi provenienti dall'AIMA, ma non ha ricevuto risposta.