Il progetto iHERITAGE, coinvolge 10 partner di sei paesi del Mediterraneo: Italia, Egitto, Spagna, Giordania, Libano e Portogallo, della durata stimata di 30 mesi, cioè fino al 2023.

Parlando con Lusa, la coordinatrice del progetto in Portogallo, Alexandra Gonçalves, ha spiegato che, in Algarve, la partecipazione al progetto "ha a che fare con la creazione di contenuti virtuali associati al patrimonio culturale dell'UNESCO, in questo caso la dieta mediterranea". Dopo l'inclusione del Fado nella Lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità nel 2011, la dieta mediterranea è stata il secondo elemento portoghese iscritto in questa lista dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) nel 2013.

"Speriamo di contribuire all'apprezzamento della dieta mediterranea in Algarve e ad una maggiore visibilità del concetto, che è intangibile", ha detto, pur riconoscendo che il fatto che si tratti di un patrimonio immateriale presenta alcune sfide.

In paesi come la Giordania, il progetto prevede la progettazione di visite virtuali all'antica città di Petra, ma nel caso del Portogallo possiamo passare attraverso visite virtuali a un frantoio o a un silo per il grano, esemplificato. "È un modo per arricchire la visita a un patrimonio culturale immateriale che a volte non è così visibile, avendo punti sparsi sul territorio", ha ritenuto, rilevando che l'obiettivo, nel caso dell'Algarve, è "creare un'applicazione che serva per le visite virtuali guidate a siti selezionati".

Secondo il professore della Scuola di Management, Ospitalità e Turismo di UAlg, il progetto presuppone il coinvolgimento della comunità per cercare, insieme, di definire "proposte di animazione virtuale di elementi della dieta mediterranea".

Dopo un processo di definizione degli scenari in cui lavoreremo, che si svolgerà tra gennaio e marzo, l'obiettivo finale è la creazione di una piattaforma mediterranea che riunisca "questi patrimoni associati all'UNESCO".

Il progetto fa parte del Centro di Ricerca sul Turismo, la Sostenibilità e il Welfare (CinTurs) dell'Università dell'Algarve ed è finanziato dal programma ENI CBC del bacino del Mediterraneo.