In un caso con altri 11 imputati, altri tre sono stati condannati a pene effettive (tra cinque anni e otto mesi e sei anni di carcere) e cinque a pena sospesa (da due anni a quattro anni e quattro mesi), i restanti tre sono stati assolti.

L' agente di polizia Dino è stato uno dei tre imputati arrestati dalla PSP stessa la notte del 7 luglio 2019, nell'area di servizio di Montijo, sulla A13, a sud-nord, quando tornavano dalla Spagna con circa 120 chili di hashish, del valore di circa 150.000 euro.

La Procura (MP) accusa che, dal maggio 2018, quattro degli imputati, tra cui l'agente di polizia, all'epoca di stanza presso la stazione di polizia di Gondomar, «hanno istituito un'organizzazione criminale al fine di commercializzare prodotti stupefacenti, vale a dire hashish», da vendere in l'Area Metropolitana di Porto.

Secondo il deputato, il gruppo ha contattato «individui in Spagna» da cui hanno acquistato hashish per 750 euro al chilogrammo, per venderlo in Portogallo per 1.250 euro.

Per il deputato, tra maggio 2018 e luglio 2019, il mese in cui sono stati arrestati, i quattro principali imputati hanno effettuato almeno 27 viaggi «in cui sono riusciti a trasportare, al loro ritorno [dalla Spagna], grandi quantità di hashish [tra 30 e 60 kg alla volta, che hanno poi commercializzato e distribuito a terze parti».

In seguito all'indagine condotta sull'imputato Bernardino (in prosieguo: «Dino») Mota, si è constatato che vi erano «beni incompatibili con il loro reddito legittimo», motivo per cui il deputato chiede che quasi 185.000 euro vengano restituiti allo Stato.