La campagna "Quando respirare è asfissiante", lanciata oggi, in occasione del mese mondiale di sensibilizzazione sulla fibrosi polmonare, coinvolge l'Associazione Respira, la Fondazione polmonare portoghese e la Società portoghese di pneumologia.

L'iniziativa mira a richiamare l'attenzione sull'importanza della diagnosi precoce, avvertendo che la progressione della fibrosi è irreversibile e che molti casi vengono ancora diagnosticati in ritardo, poiché "ci sono pazienti che impiegano quattro, cinque anni o più prima di ottenere una diagnosi accurata".

António Morais ha ricordato che i sintomi di queste malattie "non sono molto specifici, né allarmanti", notando che di solito si tratta di tosse e incapacità di fare sforzi.

"Inizialmente [questa incapacità] è lieve e, a volte, non viene presa in considerazione dal paziente, che spesso è un paziente anziano che pensa che sia normale nel corso della sua vita e si lascia andare fino a quando non diventa francamente nota", ha spiegato.

Lo specialista ha sottolineato che è importante che i pazienti si rivolgano al proprio medico di famiglia se iniziano ad avvertire una certa incapacità e una tosse che persiste.

Lo specialista ha ricordato che questi sintomi "possono essere presenti in malattie cardiache, in malattie respiratorie più frequenti, come la BPCO [Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva], ma se [i medici] cercano questo e non lo trovano, ci sono altre possibilità di ipotesi diagnostiche che sono importanti da vagliare".

Ha ricordato che, oltre alla fibrosi polmonare idiopatica - la "più impegnativa" e quella che ha più peso nel gruppo delle malattie fibrotiche - ce ne sono altre che hanno già da tre anni l'indicazione ad assumere una terapia che aiuta a rallentare l'evoluzione e che è necessario prestare attenzione affinché il farmaco venga somministrato al momento giusto.

"Non possiamo curare la malattia, perché non è una malattia curabile", ha spiegato lo specialista, insistendo sul fatto che, nel caso di malattie fibrotiche già indicate per la terapia, è importante "introdurre i farmaci antifibrotici quando si verificano i criteri di progressione della malattia".

Ha quindi insistito sull'importanza della diagnosi precoce, spiegando che: "poiché i farmaci ritardano l'evoluzione, prima vengono utilizzati, più si guadagna".

La fibrosi polmonare è una malattia in cui si verifica una cicatrizzazione del tessuto polmonare e, di conseguenza, il cervello, il cuore e altri tessuti e organi del corpo non ricevono l'ossigeno necessario per il loro corretto funzionamento.