"Firmeremo molto presto [il contratto per la continuità della gara nel Campionato del Mondo (WRC)], per altri due anni, oltre a questo", ha dichiarato Carlos Barbosa, per il quale "è quasi impensabile organizzare un Campionato del Mondo senza la presenza del Portogallo come una delle tappe europee".

Per mantenere questa condizione, è importante continuare a puntare sulla sostenibilità ambientale - già riconosciuta dalla Federazione Internazionale dell'Automobile(FIA) - e, soprattutto, sulla sicurezza dei partecipanti e degli spettatori.

"La sicurezza, per noi, è fondamentale ed è per questo che spendiamo i soldi che spendiamo, perché, con la minima disattenzione alla sicurezza, perdiamo il rally e, in questo momento, ci sono diversi Paesi europei che vogliono entrare nel Campionato del Mondo", ha avvertito Carlos Barbosa.

A livello competitivo, gli organizzatori della gara non hanno dubbi. Il Rally del Portogallo è una delle "migliori tappe del mondo" con "un pubblico spettacolare", che renderà la gara, quinta tappa del campionato 2023, tra l'11 e il 14 maggio, "un grande successo".

Per Carlos Barbosa, la partecipazione dei piloti dimostra le virtù del Rally del Portogallo: "In media, i rally del Campionato del Mondo hanno circa 40-45 auto. Noi, l'anno scorso, ne avevamo 90 e quest'anno credo che raggiungeremo ancora questo numero", ha osservato Carlos Barbosa.

La 56ª edizione della gara inizierà nel centro del Paese, venerdì 12 maggio, con percorsi attraverso le sezioni di Lousã (12,03 km), Góis (19,33 km), Arganil (18 km .72) e Mortágua (18,15), prima del debutto della prova super speciale a Figueira da Foz.

Sabato 13 maggio, il rally si dirigerà verso nord per affrontare le tappe di Vieira do Minho (26,61 km), Amarante (37,24 km), Felgueiras (8,91 km) e la super prova speciale di Lousada. Domenica 14 maggio, la corsa passerà per Paredes (15 km), Fafe (11,8 km) e Cabeceiras de Basto (22,23 km), per un totale di 1.636,25 km, 329,06 cronometrati.

Carlos Barbosa ha anche sottolineato l'importanza del rally per l'economia nazionale e regionale, alla quale ha contribuito con 153,7 milioni di euro (ME) l'anno scorso, con un aumento dell'8,9% rispetto all'edizione 2019, l'ultima svoltasi senza i vincoli causati dalla pandemia del covidone-19.