Il progetto denominato Eat4Change si rivolge ai giovani tra i 15 e i 35 anni e, secondo un comunicato diffuso da ANP/WWF, mira a renderli consapevoli dell'impatto del cibo sulla salute e sul pianeta, e a "una maggiore comprensione critica delle loro scelte come consumatori e cittadini attivi".

Nelle prossime settimane, sui social network dell'ANP/WWF saranno pubblicati diversi contenuti digitali in cui diversi personaggi pubblici parleranno delle loro abitudini alimentari e di consumo, ma anche delle ragioni che li spingono a proteggere il nostro pianeta attraverso un'alimentazione sostenibile.

"Questa iniziativa rappresenta uno sforzo internazionale per sensibilizzare i cittadini europei sull'importanza e l'urgenza di adottare diete sostenibili che rispettino la salute umana e i limiti del nostro pianeta", afferma Angela Morgado, direttore esecutivo dell'ANP/WWF, citata nel comunicato.

"Questo è un progetto in cui parleremo molto del ruolo preponderante di ciascuno di noi nella salute del pianeta", aggiunge.

Il progetto, avviato a livello internazionale nel maggio 2020, collaborerà con le aziende e le autorità per adottare pratiche di produzione più sostenibili.

L'iniziativa, lanciata originariamente nel maggio 2020 dal WWF Finlandia, proseguirà fino all'aprile 2024.

L'ANP/WWF sottolinea che in Portogallo le abitudini alimentari inadeguate sono responsabili della perdita del 15,4% degli anni di vita in buona salute della popolazione.

Basandosi su un rapporto prodotto nel 2020 dal WWF, l'associazione rivela che, in Portogallo, il passaggio a diete che rispettino il pianeta porterebbe a una riduzione di circa il 14% della mortalità prematura, principalmente attraverso una diminuzione dell'assunzione giornaliera di cibo di circa il 13%, ma anche attraverso un aumento del consumo di legumi a scapito di carne rossa, pollame, latticini e uova, e la preferenza per alimenti locali, stagionali o biologici.

Il progetto Eat4Change è finanziato dal programma di educazione allo sviluppo e sensibilizzazione della Commissione europea e mira a contribuire a un passaggio a diete e pratiche di produzione alimentare più sostenibili, contribuendo a migliorare le condizioni economiche, sociali e ambientali in Europa e nei Paesi in via di sviluppo.