"La Gruta do Natal offre, in termini di sicurezza, logistica, ecc. tutte le condizioni per avere finalmente un luogo analogo (che simula la superficie della Luna) da offrire ai veri astronauti. Apriamo le porte alla comunità nazionale e internazionale per venire qui ad addestrarsi", ha dichiarato il comandante della missione e ricercatrice presso l'Istituto di Ingegneria dei Sistemi e dei Computer, Tecnologia e Scienza - INESC TEC, Ana Pires, parlando a Lusa e Antena 1.

Ana Pires ha parlato nella grotta dove sette "astronauti" nazionali e stranieri saranno isolati, tra il 22 e il 28 novembre, simulando una missione sulla Luna e conducendo 14 esperimenti scientifici.

La ricercatrice ha già partecipato a una missione simile nel deserto, ma per la prima volta partecipa a una missione sotterranea, che ha definito "molto più dura".

Per Ana Pires, la missione alla Gruta do Natal sarà solo "il primo passo verso cose fantastiche che possono accadere" e per stabilire ponti con i ricercatori dell'Agenzia spaziale europea (ESA) e della National Aeronautics and Space Administration (NASA) degli Stati Uniti.

"Finalmente abbiamo un luogo in cui i ricercatori, i futuri astronauti e i giovani possono prepararsi all'esplorazione umana (della Luna) e all'esplorazione robotica", ha dichiarato.

L'idea di creare una missione di simulazione in una grotta è nata quattro anni fa, ma da quando è stata annunciata, in occasione dell'Explorers' Summit di Angra do Heroísmo, sull'isola di Terceira, il team ha avuto quattro mesi per metterla in piedi.

Secondo Yvette Gonzalez, direttrice esecutiva della missione e ricercatrice presso l'Università di Plymouth, negli Stati Uniti, esistono molte missioni simili nel mondo, ma questa si svolge in una "struttura molto insolita, diversa da qualsiasi altro luogo", che funzionerà come un vero e proprio "laboratorio naturale".

"Vivere in una grotta è qualcosa di nuovo. Pochi gruppi lo hanno fatto. Per la prima volta, forniremo ad altri scienziati dati su come si vive qui. D'altra parte, questa grotta renderà disponibili nuovi dati per l'astrobiologia e la geologia", ha spiegato la ricercatrice.